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CHIUDE LA SCUOLA A MONTEBELLO, L’ENTROTERRA SI RIBELLA

29 agosto 2010 Nessun Commento
Montebello Jonico – Chiude la scuola a Montebello Jonico. Dopo più di un secolo di storia la campanella, il prossimo settembre 2010, potrebbe non suonare in quel paese medievale che ha conosciuto il feudalesimo e la storia di chi è stato erede di quel famoso Abenavoli presente e vincitore della disfida di Barletta.
Così la storia cancella la storia mentre i presidi della cultura vengono soppressi in nome di una legge che non conosce distanze e disagi ma solo numeri.
I cittadini di Montebello sono agguerriti. In piazza non fanno altro che parlare di questa decisione di chiudere la scuola di media.
Già era stata chiusa interamente la scuola elementare in precedenza mentre resisteva la media. Ora sembrerebbe che anche questa debba abbassare le tapparelle.
In una riunione che si è tenuta a Saline nei giorni scorsi presso la dirigenza della scuola che porta solo il nome di “Montebello Jonico”, secondo quanto appreso dalle mamme, ci sarebbe stata la decisione di chiudere definitivamente la sede di Montebello, spostando così i ragazzi del centro storico e di Masella o a Saline o a Fossato.
Ma i genitori non ci stanno, a parte alcune mamme di Masella che hanno deciso di trasferirli a Saline, quelli di Montebello non ci pensano nemmeno per un istante. Minacciano di scrivere al Ministro e a tutti gli organi interessati perché si faccia giustizia nei confronti dei propri figli e di un diritto allo studio sancito dalla costituzione.
Concorde a questa tesi c’è anche l’assessore alla pubblica istruzione del Comune di Montebello Giuseppe Crea, il quale definisce il tutto un attacco a chi giù si trova in condizioni disagiate.
Se all’entroterra si taglia la scuola ciò significa che non si intende favorire il ripopolamento la lo spopolamento vero e proprio più di quanto stia accadendo per un fatto fisiologico.
L’assessore precisa che il suo punto di vista è fermo e che tutti i centri devono resistere in sintonia con i tagli del ministero ma in modo equo. Pertanto l’idea di Crea è quella già ribadita l’anno precedente: lasciare un presidio scolastico per ogni paese, proprio per evitare gravi disagi solo ad una parte della popolazione.
Così a Montebello rimarrebbe tutta la scuola media e a Fossato e a Masella la scuola elementare.
Un ragionamento più che logico, quello di Crea che viaggia in sintonia con quello della maggior parte dei cittadini.
Purtroppo in nome del voler il proprio “orticello” nessuno intende cedere, così come già si era verificato l’anno scorso e così la guerra è solo tra i deboli.
Colpire i numeri non è cosa difficile così come non è difficile governare in nome dei numeri.
Così mentre c’è chi vive sereno nella consapevolezza che sotto casa avrà la propria scuola, c’è chi si sta interrogando sulle scelte da fare per i propri figli, fermo restando che i primi a subire il disagio di un trasferimento sono proprio i bambini.
Ma forse, loro, sono troppo piccoli per essere considerati.

Vincenzo Malacrinò

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