A MELITO NON SI POTRA’ PIU’ NASCERE
Quando in un paese non si può più nascere diventa difficile guardare al futuro con ottimismo. O meglio lo si può guardare ma con molte riserve.
E’ il caso dell’Ospedale di Melito Porto Salvo che intende chiudere il reparto maternità.
La politica dei tagli è da comprendere ma non la si può vincolare ai numeri. D’altro canto i bambini sono esseri umani e non numeri.
Ed invece come tali vengono considerati. Di fatto se sono meno di 500 non c’è posto per loro e l’ospedale gli sbatte in porta la porta del reparto maternità.
Questa è una grande vergona. Una vergogna voluta da chi non fa nulla per cambiare le cose, o melio queste cose.
Ci sarebbero segmenti della pubblica amministrazione e della stessa sanità dove poter fare tagli ma lì pochi guardano.
Ci sarebbero affitti, posti di primario, specialità mai messe in campo, attrezzi parcheggaiti nei sotterrani e chissà quanto altro ancora.
Ed invece si taglia là dove si nasce produrando danni disagi a chi vive il territorio e nello specifico la periferia o l’entroterra.
Nel 2010 sembra regredire se si considera il passato e il tempo di “miseria” in cui nasceva l’Ospedale “Tiberio Evoli” partendo proprio della maternità.
Vincenzo Malacrinò
luglio 28th, 2011 at 11:24
salve sono un giovane 35 enne che come tanti altri sono nati dalla stessa mamma “Tiberio Evoli”,sono nato alla 28esima settimana, meno di 1kg e la bonanima di mia mamma aveva una complicata gestosi, dico grazie al Tiberio Evoli perche’ se non fosse stato per il lavoro di questi grandi professori oggi non sarei qui a parlarvene, oggi non sarei un brillante informatore medico, una persona umana, umile e buona.Chiudere la Ginecologia a mio avviso e’ grave, significa chiudere la porta alla vita.
dicembre 29th, 2010 at 23:38
Non ho parole, ma tu hai benissimo esposto il problema. Bambini siamo stati e bambini nasceranno da noi esseri umani . Ma dove nasceranno?…………………..