L’attivismo della SEI, la società svizzera impegnata nel progetto della centrale a carbone di Saline Joniche, è particolarmente significativo e, perciò stesso, anche particolarmente

inquietante.
La SEI, evidentemente persuasa del grande affare che le si scorge dinanzi con il carbone a Saline, sta alzando il livello dello scontro mediatico-propagandistico, attaccando pubblicamente tutti i suoi oppositori ed investendo notevoli risorse economiche nella diffusione di notizie e dati a vantaggio della propria iniziativa.
Sull’edizione odierna di CalabriaOra, non casualmente, si citano presunte liste nere degli avversari della SEI, liste di proscrizione nelle quali figurerebbero compagni e dirigenti politici come Omar Minniti (capogruppo provinciale PRC-FdS) e Nuccio Barillà (consigliere comunale di Reggio Calabria ed autorevole rappresentante di Legambiente). Curioso, peraltro, che in questa lista non vengano fatte rientrare anche tutte le istituzioni locali (comuni, Provincia, Regione) che, qualunque sia il colore politico di estrazione, hanno fatto pervenire la propria assoluta contrarietà al progetto della SEI.
Noi non ci stiamo! Riteniamo grave che possano in qualche modo esistere delle liste simili, siano o meno formalizzate. Se le indiscrezioni giornalistiche hanno un fondamento, consideriamo quanto mai arrogante e preoccupante il comportamento della SEI, che deve imparare a rispettare i suoi oppositori e, soprattutto, deve comprendere che il futuro del nostro territorio non può assolutamente essere costruito su un prodotto altamente inquinante ed obsoleto come il carbone.
Siamo vicini ad Omar Minniti e a Nuccio Barillà. Siamo con  tutte le associazioni e i comitati che si stanno battendo orgogliosamente contro l’ipotesi carbone e per una soluzione alternativa che sia rispettosa dell’ambiente e che scommetta sul futuro invece che sul passato. Diffidiamo la SEI da qualunque atteggiamento aggressivo nei confronti dei suoi oppositori democratici e nei confronti delle ragioni da essi sostenuti. La SEI può mettere in campo qualunque iniziativa e qualunque pubblicazione: conosciamo cosa significa investire sul carbone, comprendiamo l’affare economico che vi è dietro, sappiamo come opporci a scelte così scellerate.

Il PRC di Reggio Calabria, naturalmente e puntualmente, continuerà a far parte del movimento contro il carbone e difenderà con tutti i mezzi a sua disposizione un territorio che merita ben altre soluzioni di quelle prospettate da SEI.

Antonio Larosa
Segr. Prov. Rifondazione Comunista
Federazione Reggio Calabria