Home » Attualità, Featured, Il Quotidiano della Calabria

IL SOGNO DELL’AFRICA

27 gennaio 2011 2 Commenti

Montebello Jonico – Costruire un ospedale per chi non può disporre nemmeno di un pronto soccorso ed attrezzare una sala parto perché i bambini possano venire alla luce lontani dalle malattie. Idea semplice in Italia, ambiziosa e difficile per l’Africa ma non perr chi come Santo Macheda, imprenditore di Montebello Jonico e precisamente di Masella ha deciso di lasciare una parte di cuore in quella terra scura e dura.

Doveva essere un semplice viaggio il suo e quello di sua figlia Domenica, un viaggio a Kilomeni, in Tanzania, nel paese di origine di Don Liberatus Kadio, sacerdote che aveva servito la parrocchia di Masella con slancio e fervore.

Santo Macheda invece in quel posto lascia un pezzo di cuore ed un altro pezzo lo porta con sé in Italia.

Non se la sentiva di lasciare i bambini in quelle condizioni, né pensare a nascite in luoghi di fortuna.

Così iniziò a pensare alla costruzione di un ospedale. All’inizio sembrava utopia ma poi a poco a poco, con la generosità della gente si sono raccolti fondi e i lavori sono anche iniziati.

Adesso giorno 2 parte alla volta di quell’angolo di terra per verificare lo stato dei lavori e dare nuovi input al seguito.

Questa è la prova che i sogni possono diventare realtà solo se veramente si desidera il bene degli altri.

Il sorrido dei bambini, ha detto Macheda mi ha conquistato. Loro non piangevano mai, nemmeno quando scalzi gli correvano incontro e cadevano a terra.

Bastava una caramella per rendere felice chi non aveva un tetto. A Kilomeni, ora, si trova don Liberatus, piccolo grande prete capace di realizzare enormi progetti e per questo, sicuramente, inviato in una terra difficile perché solo i piccoli sanno portare grande speranza alla gente.

Vincenzo Malacrinò

pubblicato su “il Quotidiano della Calabria”

2 Risposte a “IL SOGNO DELL’AFRICA”

  1. 2
    Luigi Sclapari Scrive:

    Ogni tanto, pure il nostro Comune viene nominato per fatti positivi, e questo grazie al nostro conterraneo Santo Macheda che ci mette tanto del suo cuore e… della sua tsca, per dare un sorriso a chi non l’ha e la certezza di un’aurora ai nascituri di quella parte di mondo così sofferente e così vicina e familiare a noi per la presenza in quei luoghi di Don Liberatus, paziente pastore d’anime dei fdeli di Masella per qualche tempo.
    Grazie anche a te, Vincenzo, per aver contribuito con i tuoi appassionati e numerosi “pezzi”, a diffondere questa lodevole inzitiva umana che qualifica ottimamente chi la compie.
    Se ci fossero degli imitatori, sarebbe amncora meglio.
    Luigi Sclapari

  2. 1
    giu Scrive:

    siamo orgogliosi…. e commossi.

Lascia un Commento