DA COSENZA A REGGIO LE CONDOTTE SLOW FOOD
Ancora una volta la passione del gruppo, sempre più consolidato e consistente, dei soci della Condotta Slow Food Reggio Calabria – Area Grecanica, ha permesso la realizzazione di nuove azioni, volte alla tutela ed alla salvaguardia dei saperi e dei sapori del nostro patrimonio storico-culturale.
I soci della Condotta Slow Food di Cosenza insieme ai soci della Condotta Reggio Calabria – Area Grecanica, il 21 e 22 Maggio, hanno vissuto, infatti, esperienze indimenticabili, uniti: dall’amore per la nostra terra; dall’interesse di mantenere in vita le nostre tradizioni; dal piacere della convivialità e dalla volontà di valorizzare tutti coloro che si impegnano per preservare dall’oblio del tempo, dalla disattenzione e dal disinteresse dell’uomo le nostre biodiversità. Insomma, attuando il motto dello storico Fiduciario della Condotta cosentina, Raffaele Riga, ci si è divertiti facendo cose serie.
E’ stato un piacere ed un onore accogliere ed ospitare i vulcanici soci del Convivium di Cosenza, i quali si sono avvicinati con grande interesse e curiosità alle nostre tradizioni.
I soci Slow Food hanno condiviso il piacevole gusto dei cibi della memoria storica dell’Area Grecanica, ed in particolare Sabato 21 Maggio: hanno conosciuto l’azienda vitivinicola Pichilli a Palizzi, degustandone, dietro sapiente e qualificata guida, i vini abbinati agli eccellenti prodotti locali e pietanze tradizionali. Nel pomeriggio dello stesso giorno, sono stati affascinati dalla leggendaria storia di Pentedattilo; dai borghi suggestivi, dal panorama mozzafiato e dai gioielli manifatturieri dello stesso centro. La sera, infine, presso la Porta del Parco di Bagaladi, hanno prima visitato l’ex frantoio Jacopino ed il Museo dell’olio, successivamente hanno conosciuto i segreti della tessitura al telaio e della lavorazione della ginestra ed, infine, hanno degustato alcuni dei cibi della memoria storica dell’Area Grecanica, come ad esempio la pitta (pasta di pane fritta), i curdeddj (tradizionale formato di pasta), la ricotta fritta, la zuppa di fagioli con finocchietto selvatico.
L’esperienza è proseguita a Staiti, piccolo borgo dell’Area Grecanica, arroccato sul fianco della Rocca Giambatore, dalle fattezze di un suggestivo presepe, che conta oggi pochi abitanti i quali con orgoglio e fierezza, ma anche con fatica e sacrificio, continuano a mantenere in vita usi e tradizioni che hanno segnato la loro vita e quella dei loro avi.
Gli Staitani hanno, come da loro peculiarità, subito e con gioia, aperto prima i loro cuori e poi il proprio paese, ai soci delle due Condotte. Ecco, quindi, che Domenica 22 Maggio fin dalle prime ore del mattino hanno occupato l’area pic-nic del piccolo paesino e come da tradizione hanno preparato con ingredienti esclusivamente locali, cucinato sul fuoco e fatto cuocere lentamente la carne di capra secondo due antiche ricette, quella con passata di pomodoro fatta in casa e quella alla cosiddetta “pecurarisca”. Gli ospiti al loro arrivo sono stati accolti come solo la gente d’Aspromonte sa fare, facendo sentire ognuno di essi come uno di famiglia. Il fuoco ha creato una particolare atmosfera; le patate cucinate sotto la cenere e degustate con tutta la buccia hanno assunto un sapore diverso, nuovo, particolarmente buono; la realizzazione del laboratorio dei Jaluni (dolci tradizionali del periodo pasquale) ha costretto il riutilizzo di prodotti tradizionali ormai in disuso (u musulupu, formaggio fresco); il gusto di zippuli calde ha fatto esultare i palati; i maccarruni i casa realizzati con farina di grano locale hanno conquistato tutti. I tempi lenti di cottura, i prodotti locali, le pietanze tradizionali, i saperi antichi di gente d’altri tempi; il vino come elemento di festa e di buon auspicio; i sapori forti della ricotta salata, della pastina in brodo di carne di capra hanno reso l’esperienza più unica che rara. Staiti, ed i suoi figli, hanno conquistato gli ospiti.