A FOSSATO IL NUOVO PARROCO, DON DANIELE SICILIANO
Montebello Jonico – Don Daniele Siciliano è il prete della semplicità. Questa la fisionomia umana e spirituale attribuibile al giovane sacerdote insediato a Fossato da S. E. Mons. Vittorio Mondello.
Una celebrazione emozionante, intrisa di familiarità e ricca di fedeli, tanto da non poter essere contenuti in chiesa. Emozionato e semplice don Daniele ha abbracciato tutti portando con sé il ricordo della sua esperienza presso gli ospedali Riuniti-Morelli e presso la parrocchia di S. Gaetano Catanoso in Reggio Calabria, come vice-parroco.
All’ingresso del paese nastri e striscioni, mentre preti e chierichetti attendevano l’arrivo del vescovo in piazza. Presente anche il sindaco Nino Guarna con assessori e consiglieri.
Poi l’applauso mentre i bambini con bandierine in mano palesavano la gioia del primo incontro. Don Daniele era arrivato. Uno sguardo semplice e profondo entrava nell’intimo dei primi mentre gli altri attendevano in Chiesa pregando con il Santo Rosario.
Successivamente iniziava la liturgia presieduta dal Vescovo Metropolita Vittorio Mondello. Don Nuccio Cannizzaro, suo cerimoniere ha scandito i tempi mentre il cancelliere don Antonello Foderaro leggeva la bolla di nomina. Le suore e le coriste, in prima linea, hanno allietato la liturgia. Al primo banco la famiglia di don Daniele commossa fissava lo sguardo sul ministro di Dio. Presenti anche le suore veroniche del Volto Santo con la loro superiora e molti amici.
Nel saluto della comunità si esternavano parole di affetto verso Dio per aver mandato don Daniele nella Chiesa ed ancora verso il Vescovo Mondello, verso don Iachino, suo vicario ed ancora verso don Malara, vicario zonale e verso don Paolo e don Roberto. Poi veniva salutato con calore don Daniele a cui venivano consegnati i cuori di ogni fossatese con la richiesta di entrare in ogni casa dove c’è gente che lo aspetta.
Al contempo si rivolgevano gli auguri a don Iachino per i suoi 45 anni di sacerdozio.
Nell’omelia il Vescovo ha evidenziato la necessità di vivere il ministero sacerdotale senza fretta per essere punto di riferimento nei riguardi di quanti cercano Dio. La vita sacerdotale, quindi, per scoprire e far scoprire l’interiorità al fine di dare senso al senso della vita.
Mondello ha anche ricordato i predecessori soffermandosi sull’importanza dell’essere prete oggi. Don Angelo Meduri e don Carmelo Perrello sono i parroci più recenti che hanno lavorato fra la gente di Fossato.
Poi è stata la volta della professione di fede e del rinnovo delle promesse del nuovo parroco. Un rito emozionante che ha generato in tutti il desiderio di andare oltre le parole per leggere dentro il significato delle stesse.
Profondo il saluto che il nuovo parroco ha rivolto ai fedeli. Parole semplici e trainanti capaci di accogliere quanti quella sera si aspettavano qualcosa da lui.
Giovani e meno giovani volevano entrare in sintonia con il suo dire. Così in pochi istanti il nuovo parroco si inseriva nel cuore di tutti mentre apriva le porte dell’accoglienza e rimarcava la disponibilità a camminare insieme al popolo affidatogli da Dio. Io sono così come sono, ha detto, durante la festa preparata dalla comunità. Festa a cui non sono mancati nemmeno i fuochi pirotecnici.
Così il prete semplice iniziava la sua storia sacerdotale. I fossatesi, felici, festeggiavano mentre i fedeli della parrocchia di San Gaetano Catanoso non riuscivano a trattenere le lacrime. Segno, questo, del grande affetto o meglio del prete che in poco tempo ha saputo conquistare il cuore della gente.
Vincenzo Malacrinò
Pubblicato su “il Quotidiano della Calabria”