Home » Attualità, eventi religiosi, Featured, Headline, tradizione

ORAZIONE IN RITO GRECO-BIZANTINO A MONTEBELLO JONICO

23 gennaio 2012 Nessun Commento

Montebello Jonico – Orazione in rito greco bizantino nel giorno di S. Anastasio il Persiano, nella località  “Santu Stasi”, a metà strada tra Montebello e Fossato, dove ancora sono presenti i ruderi della Chiesetta Bizantina risalente all’anno mille sulle cui pareti sono presenti due affreschi. In uno, è raffigurato il santo monaco persiano convertitosi al cristianesimo dopo aver visto la Santa Croce su cui era stato crocifisso Gesù.
Una giornata carica di emozione sin dalla tarda mattinata, quando a Montebello Jonico è giunto il diacono Mario Casile con paramenti tipici del mondo orientale.
Ad accompagnarlo il professore Domenico Minuto, lo studioso che, nel 1980, ha scoperto il sito su cui è presente il rudere della Chiesetta e che poi è stata valorizzata attraverso la determinazione dello storico Luigi Sclapari, il quale, nel 1990, ha segnalato il bene al Ministero dei beni culturali ed ambientali, alla soprintendenza e al sindaco NIcola Briguglio. Poi è arrivata la Soprintendenza e successivamente, dopo diversi articoli apparsi sulla stampa e l’interessamento del dott. Antonino Zema sono stati effettuati i primi lavori di restauro.
Ed è lo stesso Zema ad organizzare questo evento in qualità di presidente dell’associazione Storia e Progresso.
Zema, soddisfatto dell’iniziativa nel ringraziare quanti hanno partecipato ha definito il momento  profondo e ricco di significato. Lo storico Luigi Sclapari, facendo giungere la sua vicinanza all’iniziativa, ha precisato che la valorizzazione del luogo e le iniziative volte a portare a Montebello ciò che sempre gli è appartenuto, ossia il rito greco-bizantino, devono essere intensificate attraverso la sinergia con i parroci che da sempre si sono dimostrati sensibili alla storia e alle tradizioni.
Così dopo i primi saluti nella piazza della Chiesa Protopapale dell’Isòdia (Presentazione), i fedeli si sono recati verso la località “Santu Stasi” per l’orazione greco-bizantina.
Profonde le parole del diacono birituale Mario Casile il quale ha ricordato l’importanza della preghiera del cuore. La capacità di scavare dentro il proprio cuore non appartiene solo ai monaci ma a ogni cristiano. Noi oggi, ha detto, consegniamo alle nuove generazioni la spiritualità appartenuta ai nostri avi.
Meditazione, orazione, incenso. Tutto faceva presagire a qualcosa di particolarmente vivo così come vive sono state le spiegazioni del professore Minuto relativamente al sito risalente all’anno mille.
Un luogo straordinario quello in cui ancora oggi sono presenti i due affreschi. Gli olivi, la fiumara e le querce facevano da cornice mentre il silenzio imperava.
La Chiesetta nascosta, tipica della cultura del monachesimo orientale, ha aiutato i presenti ad immergersi nella preghiera tanto da non distinguere soggetti e cose. Tutto sembrava un tutt’uno. Persino alcune orazioni in lingua greca venivano cantate dai presenti senza nessuna difficoltà come se fossero stati sempre presenti nella mente di ciascuno.
Il diacono Casile, con il suo servizio alla Chiesa, ha saputo, ancora una volta, regalare grandi emozioni che non hanno sfiorano la mente di chi ha partecipato bensì hanno penetrato nel cuore, poiché come lui stesso ha ricordato, quel momento non è stato una passeggiata o un voler spolverare vecchi ricordi ma vivere nello spirito la preghiera che è universale.
Vincenzo Malacrinò

 

LA STORIA DELLA CHIESETTA DI SANT’ANASTASIO

- 1980. il rudere di S. Anastasio è scoperto dal Prof. Domenico  Minuto che lo visita ripetutamente, lo studia e pubblica suoi studi su varie opere
- 1990: lo storico Luigi Sclapari visita pure lui lo stesso rudere segnalatogli e, valutandolo di fine fattura ma trascurato, decide di segnaralo: 1-al Ministero per il Beni Clturali e Amnientali, il cui Ministro era il Prof. Vittorio Sgarbi, 2- alle Soprintendenze dei Beni Culturali di ReggioC. e Cosenza; 3- al Sindaco di Montebello J rpo tempore Nicola Briguglio e Ass. alla Cultura Ugo Suraci.
- 23 gennaio 1996: sopralluogo Dott.ssa M. Teresa Sorrenti ai ruderui di S. Anastasio che ha prodotto sua circostanziata relazione tecnica e artistica in cui concludeva che: “le condizioni ambientali del sito non suggeriscono il recupero in loco degli affreschi, ma fanno propendere per uno stacco degli stessi”.
- 23 febbraio 1996: Il Sindaco di Montebello J., Nicola Briguglio comnica alla Soprintendenza ai Beni Culturali di Reggio C., gli estremi catastali relativi ai ruderi.
- 5 ottobtre 1996: Il Ministero per i Beni Culturali e Ambientali (Ministro Prof. Sgatbi Vittorio) Decreta <<L’immonile denominato “Ruderi Chiesa S. Anastasio”, sito in Comune di Montebello Jonico, frazione Fossato, è dichiarato bene d’interesse particolarmente importante e quindi, sottoposto a tutte le disposizioni di tutela di Legge 1 giugno 1939 N° 1089>>.
- 2001: Il sig. Antonino Crea di Fossato J., proprietario del cespite su cui insiste in ben culturale di S. Anastasio, ha ceduto gratuitamente il bene artistico al Comune di Montebello, perchè si facessero più agevolmente le opere di recupero artistico e architettonico ripetutamente richieste dal Sindaco  Loris Maria Nisi agli uffici competenti.

Nel frattempo inizia una battaglia giornalistica condotta dal dott. Vincenzo Malacrinò, dalle colonne de “il Quotidiano della Calabria” sulla delicata questione del recupero e dopo diversi reportage ed articoli qualcosa si muove.

Mesi di articoli e di aperture nelle pagine corredati da immagini tali da far riflettere chi, doveva intervenire in merito. Cosa che, successivamente è stata fatta.

Intanto il dott. Antonino Zema si è interessato perchè l’immobile venisse recuperato e così è stato attraverso l’appalto che ha portato la costruzionedi una tettoia e la ripulitura degli affreschi.

dal 2010 il Dott. Antonino Zema ha iniziato la tradizione di rinverdire la spiritualità orientale a Montebello J, mediante un momento di preghiera presso i ruderi di S. Anastasio il Persiano, giusto nella memoria liturgica del Santo orientale.

 

le proposte del prof. Luigi Sclapari per la costruzione di una Chiesetta per inglobale e proteggere il bene architettonico ed artistico di dedicato a Sant’Anastasio

- Aula a pianta quadrada o rettangolare (m 7,00 X 4,00, opp. 5,00 x 5,00) orientata; fatta con pietra di fiumara o reperita in loco;
- tetto a capanna con copertura di tegole a coppo;
- campaniletto a vela con 1 campana in campanile;
- obbedienza al principio del nascondimento, tipico delle Chiese bizantine orientali
Altare, banchi, suppellettili sacri e arredo interno fatto da artisti locali, utilizzando il legno di alberi circostanti: l’ulivo
- rispetto dell’ambiente scegliendo di utilizzare sommamente, la pietra e il legno offerti in copia, dall’ambiente circostante

 

Lascia un Commento