CONSIGLIO COMUNALE A MONTEBELLO JONICO
Montebello Jonico – Con una maggioranza striminzita il sindaco di Montebello Jonico Nino Guarna cerca di andare avanti nel suo mandato facendo “cadere”, almeno per il momento, le previsioni secondo cui non ce l’avrebbe fatta a governare.
Un consiglio comunale movimentato, quello che si è svolto in via Portovegno, ricco di sospensioni e di parole dette a tono tra i diversi consiglieri.
Qualcuno parla di “balletti politici” ma è tutto da vedere. Una cosa è certa: Guarna non ha una maggioranza solida se si considera che i voti a favore sono stati solo sette. Un numero esiguo che rischia di assottigliarsi sempre più o meglio ancora di essere sopraffatto se i quattro consiglieri “dissidenti” decidessero di votare contro senza astenersi così come hanno fatto nel consiglio di giovedì.
In tanti si aspettavano un voto contrario da parte dei quattro, dal momento che le ultime battute scambiate a mezzo stampa non erano state tra le più rosse e dal momento che lo stesso capogruppo di “Democrazia e Libertà”, Fabio Zampaglione, non ha esitato a criticare con toni accesi l’azione politica di Guarna e della sua giunta. A loro ha addossato la grave situazione cui, ad avviso dei quattro, versa il comune mentre ha chiesto senza mezzi termini, a Guarna, di farsi da parte per il bene della collettività.
Loris Maria Nisi, nel corso del civico consesso, ha prodotto una mozione di sfiducia chiedendo la discussione e la messa ai voti. Documento che non ha trovato riscontro tra i presenti e nemmeno tra i quattro consiglieri del nuovo gruppo.
Forse, l’azione politica tesa ad invitare il primo cittadino a lasciare l’impegno intrapreso, è diversa da quella tracciata in consiglio comunale e basata sulla decisione da parte dello stesso Guarna a rassegnare le dimissioni così come allo stesso è stato chiesto.
Il documento di sfiducia firmato da Nisi e Foti non è stato accolto dal sindaco perché non rispondente a quanto riportato all’articolo 19 del Regolamento Consigliare.
In ogni caso il sindaco di Montebello continua per la sua strada se pur con una sottile maggioranza che non può permettersi il “lusso” di concedersi nessun assente.
L’invito a Guarna di dimettersi è giunto anche dal consigliere di minoranza Ugo Suraci, il quale ha ribadito che le condizioni e la situazione è tale da chiedere il rinvio del consiglio contestualmente alle dimissioni.
Ciononostante il consiglio è andato avanti. Il punto all’ordine del giorno, relativo allo schema di convenzione con la Provincia per la gestione dei servizi integrati rei rifiuti è stato rinviato per i rilievi mossi da Nisi e Suraci. Approvati gli altri due punti all’Odg: debito fuori bilancio e variante alla viabilità interna del parco eolico Campi di S.Antonio per consentire il transito dei camion che devono trasportare gli aerogeneratori.
Se per il terso punto all’Odg non ci sono stati grandi problemi di approvazione per il secondo i voti si contavano sulla punta delle dita: nonostante fossero presenti 15 su 16 consiglieri solo sette hanno votato a favore mentre cinque astenuti e tre contrari (Nisi, Foti e Zaccuri).
Vincenzo Malacrinò
pubblicato su “il Quotidiano della Calabria”