DALLA GOLETTA VERDE “NO” AL CARBONE E AL SINDACO ANCORA RICHIESTA DI CHIAREZZA
Montebello Jonico – Due bandiere nere consegnate da Legambiente a Montebello Jonico. Una, simbolicamente, alla SEI e una, in stand by, al sindaco del Comune, Antonio Guarna. Ciò è accaduto dopo l’arrivo della Goletta Verde, nell’area antistante al porto, dove una gigantesca scritta “no al carbone” campeggiava al centro. A terra Legambiente e le associazioni del “no carbone” sbandieravano striscioni contro il fossile. Ma non è stata sola questa la novità.
Nuccio Barillà di Legambiente nazionale ha tirato fuori, presentandole alla stampa, carte sul passato di Montebello Jonico fatto di investitori e società in cui è spuntata anche una svizzera. Si evidenziavano soggetti, oggetti e ragioni sociali di chi sceglieva Montebello Jonico a scopi di investimento. “Al sindaco Guarna , ha detto Barillà, chiediamo di essere collaborativo nel ricostruire gli scenari passati”.
Presenti, ieri, i vertici di Legambiente. Stefano Ciafani , vicepresidente, Serena Carpentieri, responsabile di Goletta Verde, Beatrice Barillaro del WWF i rappresentati delle associazioni del “no” carbone” e alcuni cittadini.
Plauso alla Regione e a Scopelliti per aver rigettato, all’unanimità, il progetto della centrale decidendo di impugnare il Decreto.
Per Stefano Ciafani la presenza della Goletta Verde a Montebello Jonico è fondamentale perché “consegniamo le bandiere nere ai nuovi pirati del mare. Una alla SEI che continua ad imporre un progetto rigettato dal popolo e dalle istituzioni inclusa la Regione, dove ieri ha confermano il no, l’altra la mettiamo in stand by per il sindaco di Montebello Jonico perché in questi mesi ha tentennato rispetto al no alla centrale”.
Nuccio Barillà di Legambiente, non ha usato mezzi termini. “Dopo la forte risposta della Regione che ribadisce il no al carbone, la SEI deve abbandonare questo territorio o adeguarsi allo sviluppo sostenibile”. Tra l’altro “è necessario che i sindaci e la Regione continuino sulla strada dei progetti alternativi. Il territorio non deve abbassare la guardia perché la partita si vince solo quando fischia l’arbitro”.
Poi, il colpo di scena: Nuccio Barillà tira fuori delle visure e inizia a ricostruire la storia degli investimenti su Montebello Jonico. “Si tratta di una notizia su cui chiediamo che si faccia chiarezza e il sindaco Guarna ci può aiutare a capire”.
Dopo l’excursus storico, Barillà ha precisato che quell’area “è stata oggetto di frenetici passaggi di società e di persone di varie zone dell’Italia e del luogo, tra cui anche l’attuale sindaco Guarna”. Barillà torna indietro nel tempo:“nel 1999 veniva costituita una società registrata a Milano. Tra gli scopi societari c’era il tema dell’energia elettrica. Poi subentrava una società svizzera e nel 2004 veniva aperta una unità operativa a San’Elia di Montebello con finalità studio e ricerche applicate alla produzione di energia elettrica. Vogliamo capire, ha detto, quali studi e risultati ha prodotto e che rapporti c’erano sono tra le società”
Barillà afferma “non dubitiamo sulla buona fede di Guarna ma deve essere chiaro. La gente vuole capire perché la presenza di questa società svizzera prima ancora che si parlasse di centrale a carbone. Il progetto era nella mente di qualcuno? È una coincidenza o c’è un filo antico tra il 1999 e il 2005, anno in cui viene presentato il progetto della centrale?” Queste le domande, dice Barillà
“Guarna deve darci una mano a capire, diversamente, sottolinea l’esponente di Legambiente, dovrebbe rimettere il mandato e andare a casa. La speranza è che dia logiche spiegazioni”. Altrimenti quella bandiera nera messa in standby gli dovrà essere consegnata.
Vincenzo Malacrinò
luglio 26th, 2012 at 13:25
complimenti per il sito