ANCHE IL MASCI DICE “NO” AL CARBONE
Montebello Jonico – Il Masci (Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani- Reggio Calabria4- Mons. Giovanni Ferro” dice “no al carbone” in una articolata nota che evidenzia il disappunto verso il progetto.
La comunità “che sin dal 2008 aveva espresso, attraverso un proprio parere motivato al Ministero il proprio diniego, conferma la sua contrarietà alla realizzazione della centrale a carbone, per via delle ripercussioni negative che essa avrebbe sull’ambiente, sulla salute dei cittadini e sullo sviluppo economico dell’intera area”.
Così si esprime il movimento affermando di volersi unire ai movimenti locali, alle associazioni e alle amministrazioni per ribadire con forza un “no” determinato al progetto.
“Consapevoli che l’autodeterminazione delle popolazioni locali, attraverso le proprie istituzioni, sia un principio imprescindibile, spesso ignorato, vogliamo anche noi dire no al carbone a Saline Joniche. “
Un invito, quindi alle istituzioni perché continuino la lotta al “No” senza tentennamenti e perché si guardi al futuro vero e alla vita che deve rispettare la natura e l’ambiente patrimonio inestimabile dell’umanità.
Un dono di Dio che deve essere custodito, perché affidato all’uomo, il quale non può fare dello stesso un bene privilegiato della sua persona o meglio ancora del suo egoismo che va discapito della collettività.
Ad avviso del Masci bisogna guardare alla vocazione del territorio. L’area a loro avviso è vocata al turismo e all’agricoltura, presentanto valenze tali da poter competere con altre Regioni e vantando le aree SIC e ZPS ossia siti di interesse comunitario e zone a protezione speciale.
“Sorge spontaneo l’interrogativo, affermano, sul perché si sia scelto di utilizzare ingenti risorse per costruire in questa’area un ecomostro, anziché procedere allo sviluppo sostenibile del territorio, in direzione opposta”.
Si ribadisce ancora una volta che “la Calabria è autosufficiente per quanto riguarda il fabbisogno energetico” ed ancora che “il piano energetico regionale non prevede l’utilizzo del carbone”.
Da qui l’interrogativo del perché una società dovrebbe “dettare leggi” ad un popolo che non desidera quel progetto in casa propria. Un progetto che, a loro avviso, metterebbe a repentaglio la salute della popolazione e quella dell’ambiente al sol fine di soddisfare i bisogni energetici di altre nazioni.
Queste ed altre le motivazioni che convincono il Masci a dire “no al carbone”
Vincenzo Malacrinò
Pubblicato su “il Quotidiano della Calabria”