Montebello Jonico – Il Comune di Montebello Jonico presenta il ricorso contro la centrale a carbone di Saline di Montebello Jonico. Si tratta, così come anticipato, di un ricorso adesivo a quello già presentato dalla Regione Calabria al Tar Lazio.

La notizia non è uscita dal palazzo comunale di via Portovegno con comunicati stampa ufficiali bensì attraverso fonti molto attendibili.

Il ricorso è incentrato contro la realizzazione della centrale a carbone e contro, quindi, il progetto Sei perché su quell’area non sorga ciò che la gente definisce un ecomostro.

E’ quindi implicito che anche il Comune di Montebello Jonico “smonta” la “bontà del progetto” dal momento che ha deciso di schierarsi contro.

Un ricorso che giunge proprio alla scadenza della fatidica data dell’11 ottobre e che vede il Comune, dopo momenti di indecisione e di riflessione, alla determinazione sperata dalla maggior parte dei cittadini.

In molti, infatti, stavano ad osservare le mosse dell’amministrazione. Diversi inviti di coerenza all’impegno del mandato elettorale erano stati rivolti al sindaco Antonio Guarna mentre Legambiente aveva, addirittura, messa in standby la “maglia dei pirati del mare” da recapitare al sindaco qualora non prendesse una posizione ufficiale. Si può dire che ormai, la stessa, può essere messa nel ripostiglio dal momento che Comune ha promosso il tanto sperato ricorso.

Così mentre il comitato del “si” tirava da una parte e i comitati del “no” dall’altra, dopo diverso tempo, si è giunti alla definizione della posizione ufficiale dell’Ente.

L’adesione al ricorso promosso dalla Regione Calabria è avvenuto attraverso il legale dell’Ente Caterina Attinà. Lo stesso trova riscontro con le richieste che la giunta comunale aveva fatto al sindaco Guarna il 4 ottobre scorso.

Un ricorso che rappresenta la sintesi di un lavoro complesso, giunto a termine anche attraverso la sinergia tra l’avvocato dell’ente e i consiglieri che svolgono la professione di avvocato.

L’avvocato Attinà, assieme a Loris Maria Nisi, Giuseppe Cuzzucoli, Bruno Macheda e Carmelo Romeo, ha trovato le ragioni del “no” che, tra l’altro bene si sposano con quelle già indicate, in precedenza, dall’avvocatura regionale e nello specifico dagli avvocati Paolo Arillotta e Benito Spanti.

Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri è quindi tutto da discutere. Punti di forza del ricorso adesivo sono il mancato rispetto del Piano energetico ambientale regionale, il mancato rispetto sull’Apq sull’energia che stabilisce i rapporti tra Stato e Regione, la mancata intesa con la Regione, le carenze istruttorie, l’assenza di valutazione di impatto sui centri di maggiore pregio ambientale, la non considerazione dei siti archeologici, il parere negativo espresso dal Ministero dei Beni Culturali e tanti altri.

L’amministrazione comunale di Montebello Jonico aveva espresso il proprio parere negativo al carbone sin dalle dichiarazioni programmatiche dell’agosto del 2009, quando la minoranza ha fatto battaglie perché il punto fosse trattato e ufficializzato. Proprio la stessa aveva evidenziato che non avrebbe votato a favore se non venisse inserito un emendamento specifico contro il carbone. Emendamento approvato all’unanimità e che ha registrato la soddisfazione tra la gente.

Intanto, mentre si cerca di capire cosa accadrà, in termini di sviluppo, sull’area del Comune delle tre ex, (ex liquichimica, ex porto ed ex Officine Grandi Riparazioni), l’Amministrazione ha detto “no” al carbone attraverso il ricorso adesivo.

Vincenzo Malacrinò

Pubblicato su “il Quotidiano della Calabria”