GARIBALDI GIRA L’ITALIA
Montebello Jonico – La notizia che Garibaldi è sbarcato a Montebello Jonico gira per l’Italia.
Lo storico Luigi Sclapari, infatti, ha organizzato un importante convegno, presso la “Sala delle Colonne” della Villa Cusani Tittoni Traversi in Desio a cui hanno partecipato illustri nomi della cultura.
Sclapari, che è anche presidente dell’Associazione dei Calabresi e dei Grecanici di Calabria “Nicola Argiropulo”, uno degli ultimi preti di rito greco-bizantino di Montebello Jonico, ha voluto proporre all’attenzione l’interessante aspetto storico fino ad oggi sconosciuto circa lo sbarco di Garibaldi presso “Pietra Falcone” nel Comune di Montebello Jonico.
Una sua ricerca che è diventata ormai patrimonio della nazione vantando la sola prerogativa di voler completare la storia già nota con un dettaglio non trascurabile: il vero luogo dello sbarco e non le approssimazioni date fino ad oggi.
Nel contesto si è parlato di “Roma capitale del Regno d’Italia: aspetti politico-militari e religiosi”. Un tema che ha appassionato i presenti che, per l’occasione erano numerosi.
In prima linea, oltre allo storico Luigi Sclapari, già docente di lettere presso l’Istituto Magistrale Statale, “G. Parini” di Seregno, anche il Prof. Piero Basilico, Docente di Storia e Filosofia dell’Istituto “Ballerini” della stessa città e la Pro.ssa Roberta Parma, che ha letto alcuni documenti storici e di brani lettarari sul Risorgimento, in poesia e in prosa.
Il quadro “garibaldino” è stato dipinto per tratti partendo dall’Unità d’Italia e dalla questione cattolica, tema, questo, trattato proprio da Basilico il quale ha dimostrato come ormai i tempi era no maturi anche presso gli intellettuali cattolici, per la realizzazione della formula cavouriana di “Libera Chiesa in libero Stato”. Garibaldi, però “non ha inteso attendere i tempi lunghi della diplomazia ed ha agito autonomamente”. Fu così che in quel 29 agosto del 1862 rischiò la vita.
Una data, quella del 29, postuma rispetto 25 agosto, giorno in cui avvenne lo sbarco a “Pietra Falcone” in Montebello Jonico.
Proprio su questo secondo sbarco avvenuto nella terra di Calabria, il professore Luigi Sclapari ha posto il suo accento descrivendo le 3000 camicie rosse, i carri, le armi e le munizioni ma in modo particolare ha voluto precisare come il luogo dello sbarco ha una precisa collocazione che si chiama Montebello Jonico e non come genericamente riportato fino ad oggi con il termine “nei pressi di Melito di Porto Salvo”.
La storia è precisa, afferma Sclapari e noi ci dobbiamo sforzare ad essere capaci di leggere in modo univoco le informazioni che la stessa ci presenta accogliendo con grande apertura ne novità storiche scevre da ogni forma di campanilismo.
Sclapari precisa questo perché intende sottolineare che non vi è un problema di primogenitura tra Melito e Montebello ma soltanto un ordine storico che va rispettato.
Montebello di Calabria Ultra I°, così come veniva denominato un tempo, è stata la terra che ha accolto Garibaldi nel suo secondo sbarco
Ma il Professore Sclapari non si è soffermato solo su questo nuovo tassello di verità bensì ha proposto ai presenti l’osservazione di tutto il viaggio che Garibaldi ha fatto in Sicilia prima di giungere a Montebello per poi trasferire il pubblico di Desio verso in viaggio in Aspromonte descrivendo la fatica degli uomini, il coraggio dei giovani e poi il ferimento di quell’uomo che cambiò le sorti dell’Italia.
Vincenzo Malacrinò
pubblicato su “il Quotidiano della Calabria”