IL RIONE SAN LEONARDO E’ AL BUIO DA DUE MESI
Montebello Jonico – Sono circa due mesi che la via San Leonardo, nel pieno del centro storico montebellese, è al buio. Nessuno se ne accorge ad eccezione dei vecchietti che abitato quell’area. Sono proprio loro e i propri parenti ad interpellare la stampa per lanciare la loro asprezza nei riguardi di chi ha posto nel dimenticatoio il problema.
“Il Comune ci lascia al buio affermano e non sappiamo più che fare. Abbiamo aspettato giorni e giorni, settimane e settimane ma ogni sera è sempre buio”.
Agguerriti sono i parenti degli anziani i quali scagliano parole abbastanza pesanti nei riguardi di chi non si pone alla soluzione dei problemi. “Se mia zia dovesse avere conseguenze, se dovesse cadere, a causa di questo disagio, il Comune sappia che è responsabile”.
Non ci sono mezzi termini e né mezze misure. La gente è diretta e chiede agli amministratori la soluzione del problema.
“Mi fotografi, afferma un abitante del posto. Io non ho paura di metterci la faccia. Anzi scriva pure che ho dovuto far installare, da un elettricista, una lampadina davanti casa per evitare di cadere. Ovviamente tuto a spese mie; ma pago le tasse”.
In quell’area, tra l’altro, vivono molti anziani la cui età media si aggira intorno ai 75 anni. “Siamo dimenticati quaggiù, dice una anziana signora dal volto segnato dal tempo. E’ tutto buio da circa due mesi e nessuno si è preoccupato di noi”.
Può darsi che il Comune non sappia nulla? Loro dicono di aver telefonato ai numeri verdi e anche a “quelli gialli”, dell’Enel e che la stessa ha evidenziato come il servizio di pubblica illuminazione dipende da una ditta esterna che si è aggiudicata l’appalto da parte del Comune.
Certo, dal momento che sono anziani, una maggiore attenzione andrebbe posta verso il problema considerato che proprio lungo quella via vive anche qualcuno allettato da tempo, necessitante di assistenza continua, con possibilità di doversi fare raggiungere dalla guardia medica nelle ore della notte.
Certo percorrere una bella salita per accompagnare il medico, con la torcia, non è molto gradito se si considera che, per questo tempo, il degente, magari, rimarrebbe anche solo.
Così gli abitanti hanno deciso di rivolgersi alla stampa assicurando che ciò che chiedono non è una cortesia ma il solo e semplice rispetto di un diritto.
“Un guasto, ammettono, si può verificare ma non può durare due mesi”.
Poi, aggiungono, si consideri anche che siamo nel periodo invernale e che alle 17 è già buio. Cosa dovremmo fare? A chi dovremmo rivolgerci? Se poi questo disagio, concludono, dovrebbe ancora durare, ce lo dicano, così anche noi al pari di A.L. pagheremo un elettricista per farci collocare sul nostro ingresso una lampadina. In questo modo, noi privati, garantiremmo la pubblica illuminazione. Una provocazione questa ma dopo due mesi di buio i cittadini non sanno più cosa fare.
Vincenzo Malacrinò
pubblicato su “il Quotidiano della Calabria”
novembre 9th, 2012 at 15:49
grazie Vincenzo per il tuo articolo, sperando che questo messaggio arrivi a chi di competenza.