CONSIGLIO COMUNALE:CINQUE ORE SULLA DIFFERENZIATA
Montebello Jonico – Cinque ore di consiglio comunale in via Portovegno incentrate sul tema della raccolta differenziata che costerebbe circa 424 mila euro l’anno con un risparmio, ad avviso dell’Ente, di circa 36 mila euro a fine 2013, con un costo di circa 65 euro annue ad abitante.
Un parto lungo e non privo di polemiche, però, relative anche alla volontà dell’amministrazione di esternalizzare il servizio mediante attraverso una gara consortile ad evidenza pubblica.
Non ci stanno né Loris Maria Nisi, né Ugo Suraci dell’opposizione, tantomeno Giovanni Foti. Un “no” secco a questo orientamento poiché ad avviso della minoranza i benefici non sarebbero quelli presentati.
La relazione in merito alla differenziata è stata definita poco precisa, generica e approssimativa tanto che lo stesso Sucaci riteneva impossibile che il raggiungimento, così come indicato, al 55% di differenziata entro la fine dell’anno. Il problema, ad avviso della minoranza va affrontato con maggiore prudenza e senza fretta poiché si rischierebbe di penalizzare la situazione reale a scapito dei cittadini.
Loris Maria Nisi, ha parlato addirittura di inaccoglibilità della proposta mentre per il sindaco Antonio Guarna, questo passo è necessario perché capace di proiettare il Comune verso una condizione migliore.
Così con il solo voto contrario di Nisi, Suraci e Foti, il punto è passato. Si è poi discusso degli altri punti all’odg e nello specifico: regolamento per la valorizzazione delle attività agro-alimentari tradizionali nonché del piano speditivo di emergenza del rischio idrogeologico e idraulico, redatto dal geologo comunale Simone Lanucara. Approvati anche i debiti fuori bilancio così come la convenzione per la gestione in forma associata del servizio di segreteria comunale tra Montebello e Bova Marina.
Vincenzo Malacrinò
pubblicato su “il Quotidiano della Calabria”
febbraio 27th, 2013 at 11:29
Tutte cose possibili e fattibili caro Francesco ma le esperienze di vita camminano sulle gambe di chi le vuole portare avanti.
Speriamo che anche qui ci sia chi intende mettersi in pista!
Un caro saluto
Vincenzo Malacrinò
febbraio 26th, 2013 at 20:41
finalmente…
si potrebbero aprire dei piccoli centri di raccolta per ogni paese.Creare anche dei posti di lavoro.
Il materiale recuperato poi ,il Comune lo potrebbe vendere a ditte che provvedono direttamente al ritiro.
Però se la popolazione partecipa, bisogna poi diminuire la tassa dei rifiuti…
Comunque anche l’umido al nord italia viene recuperato e usato per fare concime per terreni agricoli…