23 GIORNI SENZA PUBBLICA ILLUMINAZIONE MA E’ TUTTO NORMALE
E’ dal 25 marzo che una vita del centro storico storico è rimasta senza luce pubblica. Nonostante tutto, di sera, quel tratto di strada la si può percorrere a tentoni ed è “normale” se, per 23 giorni, a causa di 5 cm di filo da riparare, un tratto di via Belvedere è al buio.
E’ “normale” se gli anziani, di sera, camminano con la torcia.
E’ “normale” se qualcuno, non sapendo del disservizio, chiama qualche vicino per farsi fare un po’ di luce.
E’ “normale” se la ditta giunta sul posto stacca i fili e va via.
E’ “normale” se telefonando al Comune ti rispondano che il problema sarà presto risolto.
E’ “normale” che se qualcuno dovesse cadere, forse, il Comune è sprovvisto di l’assicurazione.
E’ “normale” che prima delle elezioni si fanno mille promesse e poi tutto diventa un “forse”, un “vediamo” e un “può darsi”.
E’ ancora “normale” pretendere dalla gente l’accettazione di questo sistema e additarla quando chiede un proprio diritto, come fosse una cortesia.
Non è normale che, se rendi pubbliche queste cose, che rasentano la vergogna, in un paese che si dice civile, qualcuno poi afferma che “hai il dente avvelenato”.
Con maggiore obiettività, forse, questa battuta sarebbe decoroso risparmiarla.
Vincenzo Malacrinò