Montebello Jonico – “L’Anas non è stata completamente di parola”. Ad affermarlo sono i cittadini e i commercianti di Saline che intendono bloccare la 106 fino a quanto i lavori della rotatoria non saranno ultimati.

“Nessun operaio e nessun mezzo, affermano, ma soprattutto nessuna comunicazione, come se i cittadini fossero inesistenti e privi di considerazione”.

A Saline la storia della rotatoria è lunga e poco circolare tanto è vero che la rotonda forma geometrica è interrotta.

A gennaio erano iniziati i lavori. Poi la promessa che in tempi brevi l’opera sarebbe stata consegnata. Sin dall’inizio i commercianti avevano sottolineato la componente “tempo” evidenziando gli effetti della contrazione registrata sin dai primi giorni di chiusura del bivio.

Intanto si prometteva di consegnare l’opera entro aprile. I lavori, con pochi operai, si orientavano verso il traguardo seguendo però la strada dei “lunghi periodi”.

Così passa anche aprile senza che l’auspicato evento della conclusione dei lavori si registrasse. Alcuni commercianti, prossimi alla chiusura per riduzione delle entrate pari al 50 e anche 70%, scrivono al Prefetto chiedendo un intervento immediato sul problema che rischiava di travolgere l’economia del posto.

La stampa ha “riempito” colonne di giornale, trasferendo il disagio di chi, in prima persona, evidenziava una sorta di necessità e di abbandono contestuale di quella che rappresentava la costruzione di un’opera pubblica.

Dopo i lavori si sbloccano e nel mese di Maggio è stata aperta solo parzialmente la rotatoria: si può entrare – lato Melito di Porto Salvo ed uscire da Saline.

Una sorta di opera lasciata a metà che blocca il flusso proveniente da Reggio.

Con l’estate alle porte i commercianti sono allarmati perché ritengono penalizzante questo stato di cose e contestano aspramente la mancata consegna dei lavori entro i tempi stabiliti.

“Non siamo disponibili ad attendere, né a farci prendere in giro, affermano; ad oggi siamo al punto di partenza con la rotatoria incompleta”.

Questa l’espressione registrata a Saline tra chi è ormai stanco di aspettare.

L’Anas, dal canto suo, all’epoca aveva assicurato massima attenzione sull’opera cosa che però non si è concretizzata dato i ritardi.

Sicuramente ci saranno delle spiegazioni ma nessuno le conosce. A pagare sono sempre i cittadini ed in questo, loro, sono sempre di parola.

Vincenzo Malacrinò

pubblicato su “il Quotidiano della Calabria”