GLI IMMIGRATI PROTESTANO
Montebello Jonico – Si sono stesi a terra lungo la strada bloccandola al traffico per protestare.
Loro, sull’asfalto si sono sdraiati per chiedere la concessione urgente del riconoscimento di rifugiati politici e per evidenziare la scarsa vivibilità all’interno dell’ostello.
Evidenza, quest’ultima, immediatamente smentita da chi lo gestisce. I quindici profughi africani accolti nell’ostello della gioventù di Montebello Jonico ieri, intono a mezzogiorno, hanno fermato ogni mezzo generando non poco rammarico tra i montebellesi i quali, hanno affermato, di averli accolti come figli.
Molti tra loro, infatti, si sono prodigati, sin dal loro arrivo avvenuto nel mese di luglio, nel portare beni di prima necessità: vestiti, scarpe e quanto poteva loro servire.
Una sorta di gara della solidarietà affiancata da volontari che condividevano il giorno e la notte con loro.
Indipendentemente da ciò i profughi hanno voluto dar voce alle loro esigenze attraverso il blocco stradale.
Molti gli automobilisti fermi lungo la strada ad attendere lo sblocco dell’unico asse viario che collega Fossato con S. Elia. L’azione dei profughi ha richiamato subito la presenza della Polizia Locale del Comune di Montebello Jonico, il cui comandante Donatella Canale ha subito chiamato rinforzi. Sul posto sono giunti i Carabinieri della Stazione di Saline Joniche diretti dal Maresciallo Davide Micale e la Polizia del Commissariato di Condofuri.
Le forze dell’ordine hanno convinto gli occupanti della strada a ritornare nell’ostello e ad abbandonare la protesta.
Presenti anche i commissari straordinari del Comune Antonio Giaccari e Mario Muccio i quali hanno sollecitato la Prefettura di Reggio Calabria perché possa definire presto le pratiche relative ai profughi.
Amareggiato Giuseppe Toscano presidente dell’Associazione “Pro – Pentidattilo”, capofila del progetto “I luoghi dell’accoglienza solidale nei borghi dell’area grecanica” il quale ha evidenziato come le condizioni di vivibilità all’interno della struttura sono consone all’accoglienza essendo la sede ristrutturata e organizzata in modo accogliente.
“Ci sono due volontari, ha detto, impegnati nella cucina, cinque postazioni internet, biancheria e letti nuovi, un docente di italiano e soprattutto molta attenzione da parte di tutti noi”.
Toscano precisa dal loro canto si stanno interessando per il disbrigo dei documenti ma che, in ogni caso, è necessario attendere i riscontri delle forze di Polizia.
L’azione di ieri, ha detto il presidente Toscano, non si sarebbe mai dovuto registrare considerata l’accoglienza di tutti i montebellesi. “Una lacerazione provocata a noi che va ricucita”.
Una nota, quella di ieri, che va posta nel giusto spazio del pentagramma della vita per continuare l’armonia con il territorio e con chi, sin dal primo giorno, li ha considerati figli e fratelli.
Vincenzo Malacrinò
pubblicato su “il Quotidiano della Calabria”