IL POZZO E’ PRONTO MA SENZA ACQUA
Montebello Jonico – “In poco tempo, 10-15 giorni” saranno ultimati i lavori per la costruzione del nuovo pozzo a Masella. Questo, in sintesi, il riassunto di un articolo pubblicato nelle colonne di questo giornale scritto in data 27 novembre 2013, da cui emergeva come il Comune stesse lavorando sul problema “arsenico”.
Nell’articolo veniva specificato anche quanto affermato dal Comune e nello specifico che a lavori ultimati “non potrà essere erogata immediatamente l’acqua ai cittadini poiché la stessa dovrà superare, così come anche comunicato dalla Sorical, tutti i test previsti dalla legge al fine di garantire alla popolazione acqua potabile”.
Dal 27 novembre 2013 ad oggi ancora la gente aspetta notizie. Nonostante l’ufficialità del dato, ciò che rimane è la situazione posta giusto al punto di partenza.
Eppure il venerdì precedente la data del 27 novembre la Sorical e l’impresa aggiudicataria dei lavori avevano firmato tutte le carte necessarie per avviare i lavori. Lavori che sono stati eseguiti ma a quanto pare senza risultati.
Tutto era chiaro in quell’articolo dove veniva specificato che “dovrà essere realizzata una condotta di collegamento all’impianto comunale per poi garantire l’acqua ai cittadini”.
Ed ancora “il nuovo pozzo, che verrà realizzato nell’area del torrente S. Elia, sorgerà accanto ad un altro già esistente, da cui sono stati prelevati campioni e verificata la presenza di arsenico nei limiti previsti della normativa”.
Tutto sembrava chiaro e lineare, definito tecnicamente nel dettaglio mentre i cittadini intravedevano la fine di un incubo durato ormai troppo. Non immaginavano però che la strada ancora era in salita e che tutto sarebbe rimasto fermo per anni.
In un altro articolo scritto il 25 Maggio 2014, pubblicato sempre in questo giornale, i cittadini rivolgendosi ai Commissari Straordinari del Comune di Montebello Jonico chiedevano “un impegno immediato verso la soluzione del problema presente ancor prima del loro arrivo” mentre fiduciosi affermavano che “loro rappresentano, più degli altri, lo Stato a cui i cittadini in questo momento bussano con forza per chiedere la sicurezza e l’assenza di pericolo per la propria vita”. Ancora oggi bussano al Comune nonostante i due anni di attesa per chiedere la stessa cosa: soluzione al problema che tra l’altro nel Maggio del 2014, ha interessato alcuni pozzi di Fossato. Un problema annoso quello dell’arsenico che attende ancora oggi risposte. I cittadini aspettano risposte anche perché 10-15 giorni da quel lontano 27 novembre 2013 saranno passati.
Vincenzo Malacrinò
pubblicato su “il Quotidiano della Calabria”
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