INCIDENTE SULLA PROVINCIALE: MUORE UN UOMO
Montebello Jonico – Urta contro un parapetto che si sfalda come burro, scende dall’autovettura per verificare i danni, cade nel vuoto e muore, probabilmente, sul colpo.
Ecco la triste storia di un uomo perbene, stimato e voluto bene da tutti per la sua modestia ed il suo silenzio, per il suo essere discreto e cordiale.
Una vera tragedia, evitabile secondo molti, consumata lungo la strada provinciale che porta a Fossato. Una strada solo di nome ma non di fatto considerato che in essa si annidano variegate insidie: pioggia di pietre, caduta massi, assenza di parapetti, gard rail privi di catarifrangenti, parapetti quasi coperti dall’asfalto, pozze d’acqua, aree dissestate e così via.
C.Z., 67 anni, faceva rientro a casa percorrendo il solito ed obbligato percorso, quello di sempre, dove nel tratto Masella – Montebello Jonico le montagne imperano sovrane mentre i fruitori della strada sperano, di volta in volta, di superare indenni quel tratto pericoloso.
Dopo anni ed anni solo un pezzo è stato messo in sicurezza con una rete, il resto ancora attende mentre la gente sfugge ai pericoli e ai massi che piovono come grandine senza che nessuno intervenga.
Così, nell’indifferenza più assoluta di chi ha responsabilità, il tempo passa, si promettono progetti e si va avanti mentre qualcuno, come è il caso di C.Z., muore. Egli stava solo ritornando a casa e in quella solita curva, in contrada Moro, quella in cui anni più di un cittadino ha rischiato di morire a causa della caduta massi, non si sa per quale motivo ha perso il controllo dell’automobile. Se sia stata la solita pozzanghera d’acqua ristagnante in corrispondenza della curva o altro non si sa. Una cosa è certa: ha urtato contro un parapetto che si è frantumato come burro cadendo nel vuoto e poi, sicuramente preoccupato per l’accaduto ha frenato, lasciando la sua autovettura accesa e con lo sportello aperto, per verificare gli eventuali danni ma purtroppo, probabilmente anche a causa del buio è precipitato anch’egli nel vuoto cadendo in verticale e sbattendo violentemente con la testa.
Un volo di circa 4-5 metri che non gli ha dato nessuna possibilità di lottare per riavere la vita. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri, i Vigili del Fuoco, il 118 e molta gente ma non c’è stato nulla da fare.
Quel colpo è stato letale. Il Parroco, don Giovanni Gattuso, nell’omelia del funerale, celebrato ieri nella Chiesa dedicata a Maria Santissima della Presentazione di Montebello Jonico, palesemente commosso, relativamente alla morte di C.Z. ha affermato che “molti hanno responsabilità”. Poi ha fatto un chiaro richiamo alle istituzioni perché vivano i problemi del territorio e garantiscano la sicurezza ai cittadini.
Il parroco aveva scritto alla Provincia nel passato per evidenziare lo stato di pericolo e per chiedere interventi in merito ma ad oggi niente è stato fatto.
Ciò che rimane ora, a parte il dolore dei familiari e degli amici è una transenna gialla ancorata a qualche ferro che forse non è poi tanto meno resistente dei tanti parapetti assenti o sfaldati che si trovano lungo la strada “dell’insicurezza”.
Vincenzo Malacrinò
pubblicato su “il Quotidiano della Calabria”