NOTIZIE FALSE DA CORONA
Con il lockdown e le norme sul distanziamento sociale finalizzate ad impedire la diffusone del Covid-19, i contatti sociali si sono ridotti e le persone trascorrono sempre più tempo sui social media per provare a sconfiggere la solitudine tenendosi in contatto con amici, colleghi e familiari. I social ci fanno sentire uniti, accorciano le distanze e, inoltre, rappresentano una fonte di informazione veloce e sempre a portata di mano, particolarmente utile in questo periodo di pandemia nel quale siamo costantemente alla ricerca di aggiornamenti su Coronavirus in tempo reale. Avere accesso a tutte queste informazioni, però, può portare ad un aumento di ansia e stress, soprattutto in alcuni individui, in quanto spesso ci si imbatte in notizie false particolarmente negative o scioccanti. In che modo, quindi, gli utenti del web possono individuare le notizie false in una rete che offre miliardi di informazioni e risorse? In generale sarebbe meglio cercare aggiornamenti relativi al Covid-19 su siti sicuri e controllati (es: sito del Governo o del Ministero della Salute, testate giornalistiche riconosciute) e non sui social media i quali ultimamente sono diventati una modalità per esprimere e condividere in libertà paure e pensieri, spesso privi di fondamento, relativi al Coronavirus. Le fake news, inoltre, a prescindere dalla pagina di provenienza, possono essere facilmente distinte da quelle veritiere in quanto, rispetto a queste ultime, includono informazioni più sorprendenti, sconvolgenti o orientate proprio a innescare nel lettore reazioni di rabbia o ansia. Altri clues che dovrebbero suscitare sospetti includono: citazioni da fonti sconosciute all’interno dell’articolo, un numero insolito di conferme (o mi piace) e commenti di persone che dubitano della veridicità di quanto scritto.
Ma perché, spesso, si crede così facilmente ad in informazioni ingannevoli e persino pericolosamente sbagliate? Quando le persone hanno paura, cercano informazioni per ridurre l’incertezza e ciò può indurre a credere a notizie ingannevoli in quanto le aiutano a sentirsi meglio o a dare la colpa del loro stato d’animo a ciò che sta accadendo.
Per quanto riguarda, invece, le motivazioni dietro a tali campane di disinformazione, bisogna considerare che il business model dei media è basato sulle visualizzazioni, da un numero maggiore di visualizzazioni ne consegue un guadagno altrettanto maggiore; le fake news, quindi, vengono messe appunto dai proprietari di una pagina (o di qualsiasi altro account sui social) per convincere le persone a prestare attenzione ai loro contenuti. Un’altra motivazione sottostante alle notizie false può essere quella di confondere il pubblico nel momento in cui relativamente ad un medesimo argomento vi sono delle teorie o degli schieramenti diversi, ad esempio persone appartenenti ad uno specifico movimento politico potrebbero incolpare gli oppositori relativamente ad una determinata questione, anche diffondendo informazioni ingannevoli.
Cosa possono fare, a questo punto, gli utenti per contrastare la circolazione di fake news? La soluzione più utile ed immediata è quella di segnalare il contenuto in questione per farlo rimuovere dai social; saper riconoscere le notizie false e prendersi la responsabilità di segnalarle è un passo fondamentale per far sì che il web diventi una fonte di informazione più sicura e veritiera.
Luana Francesca Laganà