LA DOTTORESSA DEL SORRISO HA UNA MARCIA IN PIU’
REGGIO STORIE – SPECIALE GAZZETTA DEL SUD
Da Reggio Calabria in Germania, Maria Barillà ha operato con il prof. Med Kogel, uno dei più importanti chirurghi tedeschi, scrittore di libri, sui quali si formano i medici.
Forte di carattere e ligia al dovere, è la dottoressa che porta ai pazienti il calore della Calabria.
Diplomata all’Istituto di Istruzione “Augusto Righi”, indirizzo biotecnologie sanitarie, supera il test ed entra in medicina e chirurgia presso l’Università di Messina. Si laurea, consegue l’esame di stato e poi, la grande decisione: restare o partire.
Con il biglietto in mano e un travaglio di non poco conto Maria, senza neppure conoscere il tedesco, parte verso la Germania. Era il 2011. Presso l’ospedale di Lippstadt inizia il praticantato e lo studio della lingua. Tutto sommato il “non conoscerla” è stato un bene, poichè al posto stare in reparto, trascorre intere giornate in sala operatoria.
Il prof. Med Kogel, primario di chirurgia generale e vascolare, ha intravisto in Maria grande capacità di apprendere, una forte dedizione e una rara abnegazione. Così dopo il primo mese le consegna il bisturi e un suo pensiero “bisogna lavorare con il cervello e con il cuore”. Accanto a questo grande luminare la dottoressa Barillà si sente una neonata ma Kogel insiste e se pur da praticante la invita al primo intervento.
La mano trema, il cuore batte, mentre tutti sono lì ad attendere. Maria inizia ad incidere. Parte un grande consenso mentre lei continua a scollare i tessuti. Questo suo primo intervento lo dedica a papà Vincenzo, a mamma Enza, alle sorelle Giovanna e Valeria e ai fratelli Vincenzo e Stefano.
Intanto impara la lingua e tutto cambia. Dopo poco tempo il primario le comunica che la vuole nella sua squadra di lavoro. In Germania per entrare nella specializzazione si segue un percorso diverso dall’Italia. Prima devi essere valutato sul campo e se poi se ritenuto valido sei chiamato direttamente dal professore.
Per la dottoressa Barillà inizia, così, il lavoro duro ma bello. Non solo sala operatoria ma anche pronto soccorso e reparto.
La sala diventa, però, l’impegno principale perché in Germania non si diventa specialisti in chirurgia se prima non si effettuano circa 400 interventi in piena autonomia. Senza tralasciare anestesie locali e interventi in ambulatorio.
Inizia così l’avventura del medico giunto da Reggio Calabria, precisamente da Salice.
Trascorsi due anni in sala operatoria Maria deve decidere se diventare chirurgo generale o vascolare. Anche qui, nella sua storia, entra, il prof. Kogel facendola appassionare delle vene e delle arterie: interventi molto più delicati ed impegnativi però Maria decide si seguire questa strada.
Maria stima molto Kogel, per lei è come un secondo padre. “Devo molto a questo straordinario professore, dice la dottoressa, apprendere al suo fianco per me è stato un privilegio”.
Intanto il primario si pensiona e la dottoressa Barillà parte verso l’ospedale di Bas Fiedrichshall, vicino Stoccarda. Qui trascorre altro tempo a studiare e ad operare. Poi ritorna nel primo ospedale dove tutt’ora opera con il prof. Nurzai che molto stima.
“Con questo primario, dice, sto perfezionando le mie capacità nella consapevolezza che ho molta strada da percorrere”.
Quest’anno la dottoressa reggina diventerà specialista in chirurgia vascolare e questo importante traguardo lo dedica al figlio Flavio.
Vincenzo Malacrinò