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INCENDI E PAURA: SI APRE LA STAGIONE

16 luglio 2022 Nessun Commento

È stata quella lingua di fuoco lasciata accesa alla 18.51 a far ripartire il terribile incendio che ha devastato Montebello. Durante la notte gli abitanti di Mastropietro  si sono ritrovati quasi soffocanti dalle fiamme intente a circondare le case.

Urla, grida, richieste di aiuto ed implorazioni si sono udite nella borgata mentre il fuoco avanzava imperante.

In molti ora si chiedono perché quella lingua di fuoco non è stata spenta e perché  i canadair sono rientrati senza fare quell’ultimo lancio. Ciò avrebbe evitato il disastro della notte e del giorno dopo. Ettari ed ettari “mangiati” dalle fiamme e la vita della gente appesa al filo.

E a Mastropietro molti hanno rischiato. Due anziane, di cui una prossima ai cento anni, sono rimaste chiuse in casa. Erano sole ed abbandonate mentre il fuoco girava intorno con violenza. Anziani erano altri che si sono calati tra le fiamme per salvare la casa. Ma non tutti hanno potuto annullare l’ingordigia del fuoco entrato in qualche immobile non abitato.

Nell’abitazione della famiglia Mallimaci  stava per fare ingresso la tragedia: secondo il racconto di Daniela, il fuoco ha circondato la casa dove c’era il padre invalido, la nipote con una significativa patologia e la sorella con polmonite. Quel giorno a Montebello  mancava l’acqua pubblica, come spesso accade e i soccorsi per fare rifornimento immediato hanno dovuto prelevare l’acqua dalle cisterne dei cittadini.

Intanto il fuoco avanza e da lì dice Daniela, è passato il l sindaco Tina Foti alla quale viene chiesto aiuto.  Più tardi la nipote si sente  male. Sale a dismisura un valore ematico e il farmaco necessario  per abbassarlo si trova in un’altra casa. Si precipitano in macchina ma la strada è ormai assediata dalle fiamme. La ragazza sta sempre più male.  “Noi”, aggiunge  Daniela“ siamo stati in mezzo al fuoco, con la beffa della sindaca che alle 23 si è fatta la sfilata per farsi vedere. Ci diceva di stare tranquilli”. Poi le  fiamme dentro cortile. “Così nel cuore della notte le ho telefonato” dice Daniela, “e lei mi ha detto: prenditi la macchina e vattene. Fai troppa polemica.”

Tina Foti, dal suo canto dice: “insieme ai carabinieri e ai vigili del fuoco non abbiamo fatto passerelle bensì monitorato il territorio. Quando siamo giunti nella loro abitazione non erano in pericolo. Alle 2.35 ho ricevuto la telefonata e la ragazza urlava dicendo che li avevo abbandonati nel fuoco. Ho detto di mettersi in macchina ed allontanarsi perché dovevano intervenire i vigili. Del resto cosa potevo fare considerato che non ho superpoteri per spegnere il fuoco?”.

Molti quella notte hanno rischiato e la domanda della gente è sempre  la stessa: perché il canadair non ha spento quella lingua di fuoco?

Vincenzo Malacrinò

Pubblicato sulla Gazzetta del Sud

 

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