UN CONCERTO AL SANTUARIO DI SANT’ANTONIO DA PADOVA
Offrire ai giovani la possibilità di condividere la musica perché si possa guardare il mondo con occhi migliori.
Questo il senso del concerto all’aperto che si è svolto presso il Santuario di Sant’Antonio da Padova quale omaggio alla sua festa.
Iniziativa promossa dall’associazione “Tra noi Calabria” e dal Centro Famiglie “la collina degli Angeli” a cui hanno partecipato tantissime persone.
Tra il pubblico tanti giovani che hanno accolto l’invito di don Graziano Bonfitto, parroco e direttore del Santuario a “non partire” e ad essere seme in questa terra che ha diritto di raccogliere assieme a chi semina ogni buon frutto.
E di frutti ed eccellenze è piena la Calabria come i ragazzi della Banda Musicale Città di Reggio Calabria e dell’orchestra di fiati “Città di Cinquefrondi che hanno animato la serata attraverso le note che hanno riscaldato il cielo.
Due realtà musicali unite a dimostrazione di come, attraverso la condivisione, si può fare armonia. Non solo un insegnamento musicale ma anche un insegnamento di vita: insieme si può solo regalare maggiore ricchezza ed impoverire il fronte dell’individualismo che merita essere accantonato.
Un messaggio chiaro trasferito anche dai direttori dell’orchestra Cettina Nicolosi e Roberto Caridi, capaci di regalare ai presenti la sintesi della condivisione, ossia bellezza che andrebbe insegnata alla gente così come scriveva il giornalista Peppino Impastato perché “solo così si fornirebbe un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà”.
Ed è quello che in sintesi ha ripreso più volte don Graziano nel suo saluto perché i giovani devono essere i promotori del presente e gli attori veri del futuro.
Serata condotta brillantemente da Giusva Branca il quale ha introdotto i brani con una presentazione tale da permettere ai presenti di gustare meglio ogni nota.
E così è stato. I giovani nell’applaudire hanno mostrato, ancora una volta, tutta la loro forza e la voglia di essere “nota” capace di fondersi con le altre perché è così che si realizza un concerto.
Si potrebbe chiamare dunque il concerto della vita quello vissuto a San’Antonio da Padova diretto da Cettina Nicolosi e Roberto Caridi i quali si sono detti felici di poter regalare alla città un momento di musica dopo due anni vissuti tra divieni e restrizioni.
All’aperto liberi come l’aria o meglio come le note provenienti dai fiati, trasportati da quella “bacchetta” dei direttori come fluido capace di raggiungere il cuore.
“Sono convinto, ha detto Roberto Caridi, che la musica cambia l’intimo sentire, facendo gustare il mondo e le cose in esso presente in modo autentico e vero”.
Per Cettina Nicolosi l’evento “rappresenta una dolce ripresa considerato gli orchestrali si erano fermati al capodanno del 2020 di Genova a cui avevano partecipato circa 5000 persone . Una vera rinascita e una vera emozione”.
Tutto questo, per Demetrio Plutino, presidente dell’Associazione Tra noi Calabria, e per Daniela Rossi, presidente del centro famiglie “vuole essere, così come dice Papa Francesco, comunità dove s’ impara ad amare, fatta di volti, di persone che dialogano, si sacrificano per gli altri e difendono la vita, soprattutto quella più fragile e più debole, prendendo coscienza della propria dignità e riconoscendola in ogni persona”.
Ed in quella piazza si è respirata tanta emozione durante l’esecuzione dei brani perché i giovani orchestrali hanno saputo trasmettere non solo armonia ma soprattutto calore umano. Non erano note fuse ma la sintesi di vita ed esperienza del presente e del passato che si incontrava attraverso il fiato.
Quei ragazzi, attraverso il proprio respiro, hanno raccontato non solo i sentimenti, i pensieri e la storia chi ha scritto su un pentagramma quelle note ma anche la storia delle loro emozioni. Proprio queste permetteranno di guardare il mondo con occhi migliori.
Vincenzo Malacrinò
Pubblicato sulla Gazzetta del Sud