IL PALIO? LO VOLEVO REALIZZARE! LETTERA APERTA AL SINDACO
19 agosto 2022
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Però diffondere che io non ho voluto realizzare il Palio “nonostante il contributo del Comune” diventa una grande inesattezza dal punto di vista dell’informazione considerato che la stessa viene detta a metà e distorta rispetto alla verità.
Da questo nasce la lettera serenamente inviata al sindaco.
Ai cittadini tutti
Lettera aperta
Oggetto: “Palio di Montebello Jonico” – terra di Ludovico Abenavoli del Franco, cavaliere che vinse la disfida di Barletta (la fuga)
Gentilissimo Sindaco,
nei giorni passati e fino a questa mattina, diversi cittadini hanno chiesto e chiedono al sottoscritto perché non intende realizzare il palio di Montebello Jonico “nonostante il contributo del Comune”.
A tal proposito è necessario precisare quanto segue:
- Il contributo per la realizzazione del Palio non viene erogato dal Comune di Montebello Jonico ma della Città Metropolitana di Reggio Calabria concesso per la realizzazione dell’evento ed il cui importo è di soli 2.131 euro e 50 centesimi (duemilacentotrentuno e 50 centesimi);
- Tale somma soddisferebbe solo il pagamento dei pullman per far giungere gli sbandieratori ed il gruppo storico fino a Montebello Jonico;
- Al Comune di Montebello Jonico il sottoscritto ha chiesto di contribuire sin dall’anno scorso e la risposta è stata sempre la stessa: “vedremo” e dall’altro canto, in forma rassicurante, “realizzeremo questo grande evento”.
Il Comune è stato sollecitato anche prima dell’approvazione del bilancio e Lei ha ribadito di attendere subito dopo.
Nonostante l’attesa, purtroppo, la riposta è stata negativa: “Come Comune non possiamo contribuire economicamente. Non abbiamo fondi”.
- Il Palio non è una rappresentazione teatrale dove con pochi elementi si racconta una storia. Esso è, invece, un grande evento in cui oltre alla narrazione storica sono presenti sbandieratori, tamburini, chiarine, archibugieri ed ancora il gruppo artistico per lo spettacolo finale e molto altro. Servono poi coloro che sfilano in abito d’epoca così come negli anni passati che erano oltre 150.
È necessario, altresì, l’impianto audio e luce, le gigantografie, la stampa di manifesti e locandine, l’affissione, la pubblicità su giornali e televisioni e tanti altri servizi.
Da non dimenticare anche la realizzazione del premio artistico, così come nel passato, ossia del “Palio” che va assegnato a chi vince la “sfida” tra le diverse contrade.
Come bene si potrà comprendere il vero Palio è molto più complesso di una semplice narrazione che Palio non è. Certamente quanto descritto non si può realizzare con 2.131 euro e 50 centesimi.
- Ciò che spiace al sottoscritto e a tutti i partecipanti del Palio è che lo stesso si sarebbe potuto realizzare attraverso la donazione di sponsor così come negli anni precedenti.
Purtroppo il Comune ha fatto sapere solo dopo l’approvazione del bilancio l’impossibilità di poter contribuire economicamente e dati i tempi ristretti non è stato possibile attivare la soluzione degli sponsor.
Da precisare che il Contributo comunale si riteneva possibile e certo considerato che nella richiesta inviata alla Città Metropolitana, lo stesso si impegnava a partecipare in misura del 20% rispetto all’importo richiesto.
Tanto è vero che il progetto, dal punto di vista economico, il sottoscritto lo ha rimodulato su Sua richiesta, presso la delegazione municipale di Saline, dove Lei era presente, per far sì che la quota che avrebbe dovuto corrispondere il Comune fosse compatibile con le disponibilità dell’Ente.
Così dalla somma iniziale, togliendo alcuni servizi e dimezzandone altri si è arrivati alla cifra di 13.500 euro. Pertanto, il Comune avrebbe dovuto contribuire con soli 2.700 euro. Nonostante si tratti di una esigua somma neppure questa è presente.
Forse, proprio perché impegnata, andava messa in bilancio! Ma non è stato così.
Se la volontà politica era quella di cofinanziare il Palio, così come si evinceva dalle parole, e anche dall’atto inviato alla Città Metropolitana, ci si chiede chi poteva impedire il conseguente impegno finanziario in tal senso.
Probabilmente, non c’era bisogno di attendere l’approvazione del bilancio per essere certi l’assenza di fondi per il Palio anche perché nessuno li aveva mai inseriti in qualche capitolo del bilancio. Pertanto si poteva comunicare prima questa determinazione al fine trovare insieme una alternativa.
Evidentemente alla voce eventi e manifestazioni del capitolo del bilancio comunale non è presente nessuna somma e questo rammarica tutti. Il sottoscritto per primo poichè ciò significa che la cultura non viene collocata all’ultimo posto ma addirittura cancellata o meglio affidata ai singoli soggetti che la propongono in maniera autonoma.
Sono convinto che non basta partecipare alle iniziative, come istituzioni, per essere vicini alla cultura e alla crescita umana e sociale del territorio ma bisogna promuoverle, sostenerle e coordinarle in modo preciso e sistematico.
Il Palio di Montebello doveva essere finanziato con tutte le forze proprio per la sua elevata importanza storica e culturale. Narra e racconta, infatti, la vicenda della disfida di Barletta studiata da tutti sui libri di storia. Proprio quell’evento ha un rapporto diretto con Montebello e dunque questo Comune ha il privilegio di appartenere alla storia d’Italia.
In altri posti avrebbero enfatizzato al massimo questa circostanza facendola diventare punto di forza, mentre qui, invece viene ignorata del tutto.
In altri luoghi da una pietra si costruisce una storia mentre qui una storia viene ridotta ad inutile pietra e questo non solo a Montebello ma purtroppo ovunque.
Il Palio doveva rappresentare l’evento principale di tutto il Comune che va dalla marina alla montagna ma a quanto pare, nonostante l’importanza, a suo favore, non rema, l’aspetto economico nonostante si parli di cifre limitate (2700 euro) che potevano rappresentare la concreta vicinanza all’iniziativa a fronte di una spesa maggiore che avrebbe sostenuto l’organizzazione attraverso sponsor e autotassazione.
Si è saputo che il Comune ha dato incarico a cinque artisti per realizzare un evento che, sicuramente, sarà molto interessante.
Tuttavia al fine di non ingenerare confusione tra il Palio storico di Montebello e questa lodevole iniziativa, sarebbe opportuno evitare di chiamarla “Palio” anche perché “Palio” non è.
Ciò non per una sorta di “diritto di proprietà” che nessuno pretende di avere ma per una corretta identificazione degli eventi che, nel rispetto dell’originalità degli stessi, hanno il diritto di essere rappresentati.
Quanto evidenziato senza alcuna vena polemica ma solo per amore di chiarezza e di verità.
La speranza invece è che l’anno prossimo, così come negli anni passati, si potrà realizzare il Palio indicato in oggetto secondo il copione di cui il sottoscritto è autore.
Una rappresentazione apprezzata da tutti sia per la narrazione che per i dati storici presenti grazie al contributo del professore Luigi Sclapari insieme al quale abbiamo depositato l’opera nella speranza che questa storia possa diventare un grande evento italiano considerato che Ludovico Abenavoli del Franco, giunto a Montebello Jonico, era uno dei tredici cavalieri che ha vinto la disfida di Barletta.
Montebello Jonico 18 agosto
Distinti Saluti
Il Presidente dell’Istituto Ricerca e Cultura
Prof. Vincenzo Malacrinò