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A SCUOLA SENZA SCUOLABUS, COSTRETTI A RINUNCIARE A MEZZ’ORA DI LEZIONE AL GIORNO

7 marzo 2025 Nessun Commento

Si alzano presto al mattino come operai per prendere l’autobus di linea ma sono bambini a cui è stato “negato” il diritto dello scuolabus dal 29 gennaio.

Accade agli studenti dell’entroterra di Montebello Jonico. Adesso le mamme stanche alzano il tono  e chiedono al Sindaco Tina Foti l’immediata soluzione al problema. “E’ assurdo, dicono, che i nostri figli siano trattati in questo modo. Si devono alzare presto al mattino, prendere l’autobus di linea, subire tutte le fermate e poi come se non bastasse arrivati presto a Saline devono restare in mezzo alla strada”.

Un servizio definito a “singhiozzi” da sempre e che presenta ai più piccoli e alle famiglie non pochi disagi. Così bambini delle scuole elementari e medie di Fossato, Montebello e Masella, inclusi quelli che risiedono nelle frazioni di Mastropietro, Placa e S. Elena sono costretti a “cambiare vita”, per assaporare il gusto della “levataccia”.

Per quanti vivono nelle borgate il problema ed il viaggio diventano doppi perché devono essere accompagnati dai genitori con l’automobile fino alla fermata.

Dopo essersi alzati alle sei o anche prima, prendono il pullman delle ore 6.45 per poi arrivare a saline alle 7.20. Percorrono circa 400 metri a piedi e aspettano fino alle 7.50 l’apertura della scuola.

Anche i bambini di Saline e delle borgate vicine sono senza servizio scuolabus. Per loro i disagi sono minori considerato che abitano nei pressi della scuola mentre per altri come quelli che abitano a S. Elia al disservizio si aggiunge il pericolo.  Alcuni, infatti, precorrono a piedi la superstrada 106 mentre le automobili sfrecciano a velocità considerevole. Devono persino attraversare il bivio. Questo non solo all’andata ma anche al ritorno.

Ma non è tutto. Ogni giorno sono costretti a perdere circa mezz’ora di lezione perché per raggiungere il pullman di linea devono lasciare i banchi di scuola alle 12.30.

“Tutto questo è assurdo, precisa Romina Palamara, presidente della Pro-Loco Montebellum. I bambini non possono restare in giro. Viene meno la legge Regionale 8 maggio 1995, n. 27 recante le norme per l’attuazione del diritto allo studio”.

“Nell’entroterra, dice la Palamara il disagio è enorme. Esiste uno svantaggio in relazione a quello che è il loro diritto allo studio. Un disagio che genera grandi difficoltà agli studenti delle aree interne da diverso tempo”.

Per la dirigente dell’Istituto Comprensivo Magherita Sergi si tratta di un disagio serio che va risolto. “Le famiglie residenti nelle aree interne, dice, sono maggiormente svantaggiate. Alcuni genitori non avendo patente non possono accompagnare i propri figli, altri, come quelli stranieri non hanno l’automobile ed altri ancora, lasciano i figli a casa perché non hanno mezzi per accompagnarli”.

La dirigente, più volte, ha sollecitato a chi di competenza il grave disagio ma ad oggi nulla si è mosso.

Intanto la Pro-Loco “Montebellum” ha scritto al Garante Regionale per l’Infanzia e dell’Adolescenza, Antonio Marziale, chiedendo un intervento affinchè il diritto allo studio non venga negato.

Vincenzo Malacrinò

pubblicato sulla Gazzetta del Sud

 

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